Caragiale, Ion Luca

drammaturgo romeno (Haimanalele 1852-Berlino 1912). È il creatore del teatro romeno moderno e conclude l'opera dell'Alecsandri. Nato in una famiglia di attori ma costretto, per vivere, a modeste funzioni impiegatizie, si espresse dapprima nel giornalismo. La sua autentica genialità di commediografo si rivelò nel 1879 con Una notte tempestosa, cui seguirono, nel 1884, Una lettera smarrita e, nel 1885, la meno fortunata Cose da carnevale. Ma non gliene vennero né soddisfazioni ufficiali (al volume Teatro, 1889, fu rifiutato il premio dell'Accademia) né tranquillità materiale. Il contatto con i tipi umani più vari, favorito anche dalla sua eccentrica attività di gerente di ristorante (1893), e l'esperienza diretta dell'ambiente politico attraverso il giornalismo offrirono un prezioso materiale alla sua satira, che della realtà politico-sociale colse gli interni contrasti. Accusato di aver infamato tutto ciò che è romeno, costretto a subire un ridicolo processo di plagio per la tragedia Malasorte (1890), Caragiale si vide nel 1902 respinto dall'Accademia anche il volume Istantanee (1901). Esso documenta la sorprendente capacità d'invenzione verbale dello scrittore, che anticipa – nell'arte di ridurre il dramma a puro automatismo verbale – la tecnica di Ionesco. Caragiale trascorse gli ultimi anni (1904-12) a Berlino, dedicandosi al giornalismo e alla prosa, specie d'ispirazione fantastica, come dimostra Kir Ianulea o Il cavallo del Diavolo (che riprende il motivo di Belfagor del Machiavelli). Ma lo scritto 1907: dalla primavera all'autunno è un atto di accusa che conferma la solidarietà dello scrittore, benché esule, con la sua gente. Sebbene sia legato a un preciso momento e a un determinato ambiente, il teatro di Caragiale è uno specchio di caratteri e costumi perennemente attuale.

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