comune in provincia di Forlì-Cesena (20 km da Forlì), 44 m s.m., 249,45 km², 94.904 ab. secondo una stima del 2007 (cesenati), patrono: san Giovanni Battista (24 giugno), san Mauro (15 gennaio).

Generalità

Centro alle pendici dei primi rilievi dell'Appennino Tosco-Emiliano, sulle rive del fiume Savio. Dal 1992 è associata a Forlì nella denominazione della provincia. Il nucleo più antico sorge sulla riva destra del fiume, intorno al colle Garampo; i quartieri nuovi si estendono a NE verso la pianura e lungo le direttrici della via Emilia. È sede vescovile.

Storia

Di probabile origine etrusca, fu importante municipio romano (Caesena o Caesenna). Assediata e occupata da Odoacre e da Teodorico (493), nel 541 fu saccheggiata da Totila. Entrata a far parte dell'Esarcato di Ravenna (sec. VI), passò in seguito a Liutprando, ai Greci e a Berengario II, che nel 961 la incendiò. Sede vescovile nel sec. X, intorno all'anno Mille riuscì a fatica a conservare la propria autonomia, costantemente minacciata dal papa e dalle vicine città. Concessa da Urbano VI in vicariato ai Malatesta (1379), godette di un lungo periodo di pace e prosperità che si concluse nel 1466, quando fu ripristinato il governo pontificio; a nulla valse l'elevazione a capoluogo del Ducato di Romagna con Cesare Borgia (1502-03). Dopo la Restaurazione, fu uno dei centri liberali più attivi della Romagna; nel 1832 fu teatro di un memorabile scontro tra gli insorti e le truppe papaline (la cosiddetta “battaglia del Monte”). Nel 1860 entrò a far parte del Regno d'Italia.

Arte

Domina l'abitato la rocca Malatestiana, posta sulla sommità del colle Garampo. Iniziata nel 1377 e completata da M. Nuti nel 1476 sotto Novello Malatesta, è costituita da un'ampia cinta muraria pentagonale all'interno della quale si innalzano i due torrioni del “maschio” e della “femmina”; quest'ultima ospita il Museo della Civiltà contadina. A Novello e a Nuti si deve anche la costruzione della Biblioteca Malatestiana, in origine compresa in un grande complesso conventuale dei frati Minori francescani. L'aula della biblioteca è l'unica parte del complesso salvatasi dalle molte ristrutturazioni e dalle distruzioni della seconda guerra mondiale; altrettanto integri sono il patrimonio librario e gli arredi. Esempio di transizione dal romanico al gotico è il duomo di San Giovanni Battista, iniziato alla fine del Trecento e più volte rimaneggiato. Al centro di piazza del Popolo si trova la bella fontana cinquecentesca di F. Masini.

Economia

Nell'economia l'agricoltura occupa un ruolo centrale, con uno sviluppato comparto ortofrutticolo (pesche, olive) e florovivaistico; fiorente anche la viticoltura (sangiovese, albana e trebbiano di Romagna, pagadebito, barbarossa, cagnina). L'industria è presente con piccole e medie imprese nella trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici e nella lavorazione del legno (mobili, imballaggi). È praticato l'allevamento avicolo, ovino e suino.

Curiosità e dintorni

Nell'ambito della valorizzazione della produzione agricola, vi si svolgono le importanti fiere Macfrut - Trans.World - Agro.Bio.Frut (maggio) e Sugar World (novembre). Vi nacquero il critico letterario Renato Serra (1884-1915), lo statista Adone Zoli (1887-1960) e il ciclista Marco Pantani (1970-2004).

A. Domeniconi, La Biblioteca Malatestiana, Cesena, 1960; L. Bagnoli, La cattedrale di Cesena, Forlì, 1961; B. Dradi Maraldi, Cesena, Guida artistica illustrata, Milano, 1963; A. Vasina (a cura di), Storia di Cesena, Rimini, 1982.

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