Charpentier, Emmanuelle Marie

Biochimica, genetista e microbiologa francese (Juvisy-sur-Orge, 1963). Tra il 1986 e il 1992 studia biologia, microbiologia, biochimica e genetica alla Universitè Pierre et Marie Curie di Parigi, dove in seguito lavora come assistente. Negli anni 1995-1996 svolge il post-dottorato all’Istituto Pasteur e nel 1996-1997 alla Rockefeller University di New York. Fino al 2002 è assistente alla ricerca e poi ricercatrice associata in alcuni laboratori americani. Dopo alcuni anni negli Stati Uniti, ritorna in Europa e tra il 2002 e il 2004 coordina un team di ricerca all’Università di Vienna dove è anche Professore invitato (Visiting Professor). Fino al 2009 svolge ricerca e insegnamento presso lo stesso istituto e in istituzioni collegate, come l'istituto di ricerca Max F. Perutz. Nel 2009 si trasferisce in Svezia come docente associato all’Università di Umeå. In questa sede è a capo di un gruppo di ricerca che collabora con quello di Jennifer Doudna nella reingegnerizzazione della endonucleasi Cas9, facente parte del sistema batterico di difesa CRISPR. Grazie a queste indagini, nel 2012 le due ricercatrici propongono per prime il suo uso nell'editing del genoma, con una tecnica basata su un sistema di guida a RNA sintetico che ne semplifica molto l'applicazione. Co-detentrice di diversi brevetti basati sulla tecnica CRISPR-Cas9, Charpentier è co-fondatrice delle società biotecnologiche CRISPR Therapeutics ed ERS Genomics, che si propongono di trovare applicazioni di tale tecnica in campo biomedico e biotecnologico. A partire dal 2013 insegna alla Medizinische Hochschule di Hannover (MHH) e all'Helmholtz-Zentrum für Infektionsforschung di Braunschweig (HZI). Nel 2014 è la seconda donna nominata Alexander Von Humboldt Professor. Dal 2015 dirige l'istituto di Biologia delle Infezioni della Società Max Planck con sede a Berlino. Dal 2016 è Professore onorario alla Humboldt Universitet di Berlino. Fino alla fine del 2017, Charpentier conserva la sua posizione di docente ospite (Visiting Professor) all'Università di Umeå, dove una nuova donazione da parte delle Kempe Foundations e della Knut e Alice Wallenberg Foundation le consente di offrire a più giovani ricercatori posizioni nell'ambito della ricerca gruppi del Laboratorio MIMS. Nel 2018 fonda un istituto di ricerca indipendente, il Max Planck Unit for the Science of Pathogens. Nel 2020 è insignita con Jennifer Doudna del Premio Nobel per la Chimica “per lo sviluppo di un metodo per l'editing del genoma”.

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