Chiuro

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comune in provincia di Sondrio (10 km), 390 m s.m., 51,71 km², 2495 ab. (chiuresi), patrono: santi Giacomo e Andrea (30 novembre).

Centro situato alla sbocco della val Fontana nella media Valtellina. Di antica origine, fu feudo dei Quadrio e combatté a fianco dei Visconti contro i veneziani, riportando una celebre vittoria a Delebio, nel 1432. Il vicino castello di Quadrio, a Castionetto, costituì nel 1487 uno dei capisaldi di un tentativo di opposizione all'intervento dei Grigioni, i quali tuttavia nel 1512 occuparono il territorio, mantenendolo, con il resto della Valtellina, fino al 1797.§ L'abitato conserva vari edifici civili dei sec. XIV-XVIII, tra cui il settecentesco palazzo Quadrio-Pontaschelli. Al centro del paese è un imponente portale in pietra scolpito da J. Galini da Corteno nel 1522. La parrocchiale dei Santi Giacomo e Andrea (sec. XV, ma più volte rimaneggiata) conserva tele di C. Valorsa (sec. XVI) e di Giacomo Parravicino (sec. XVIII). Pregevoli opere sono custodite nel santuario della Madonna della Neve (o chiesa di San Carlo) edificato nel sec. XVII su una chiesetta ai margini dell'abitato. Cinquecentesca è la chiesa della Madonna di Campagna.§ L'economia si basa sull'agricoltura (uva, mele, cereali, ortaggi e foraggi), sulla viticoltura (sassella, grumello, inferno e sfursat DOC), cui si affiancano manifatture tessili, meccaniche, enologiche, dell'arredamento (mobili), della lavorazione del legno, del ferro e delle materie plastiche. Si praticano l'allevamento bovino e quello delle trote.

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