Coniate, Nicèta

storico e teologo bizantino, spesso erroneamente designato con l'epiteto di Acominato (Chonae, Frigia, metà sec. XII-Nicea 1210/1220). Studiò a Costantinopoli con il fratello Michele. Segretario imperiale e nel 1189 governatore di Filippopoli, ebbe il favore di diversi imperatori. Salvato da un mercante veneziano nell'occupazione di Costantinopoli (1204), riparò alla corte di Teodoro Lascaris a Nicea. Scrisse il Tesoro della fede ortodossa, in 27 argomenti, che interessa il movimento ereticale-filosofico bizantino; due panegirici ad Alessio II Comneno, due discorsi a Teodoro Lascaris e uno a Isacco Angelo. La sua Storia, in 21 libri, comprende gli anni 1118-1206: regni di Giovanni, Manuele e Andronico Comneno, dinastia degli Angeli e caduta di Bisanzio. Per la descrizione della presa di Tessalonica (1185) attinge a Eustazio; in un'appendice elenca le statue distrutte a Costantinopoli dai Latini nel 1204.

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