Cròsia

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comune in provincia di Cosenza (112 km), 230 m s.m., 21,42 km², 8671 ab. (crosioti), patrono: san Michele Arcangelo (29 settembre).

Centro situato tra le valli del fiume Trionto e del torrente Fiumarella. Noto nel Medioevo come Crusium, fu annesso al territorio di Crotone diventando importante centro di frontiera. Ebbe vari feudatari tra cui i Guindazzo, i Cavaniglia, gli Aragona di Montalto e i duchi Mondatoriccio. § La chiesa romanica della Madonna della Pietà, già esistente nel sec. XII, conserva affreschi del sec. XIII. Nei dintorni permane il massiccio castello di Mirto, in realtà masseria fortificata cui faceva capo tutta l'attività agricola dell'estesissimo feudo. § L'economia si basa sull'agricoltura (olive, ortaggi, agrumi, foraggi) e su qualche piccola industria attiva nei settori caseario, edile (produzione di cemento e malte) e dell'abbigliamento.

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