Decèmbrio, Pièr Càndido

diplomatico e umanista (Pavia 1392-Milano 1477). Membro della segreteria di Filippo Maria Visconti (1419-47), poi della Repubblica Ambrosiana (1449-50), passò quindi alla Curia pontificia come magister brevium. Dal 1456 al 1459 fu segretario alla corte di Napoli; tornato a Milano, si recò a Ferrara (1466), e quindi ancora a Milano. Fu abile politico e intelligente umanista; tradusse dal greco in latino Appiano, alcune Vite di Plutarco e 5 libri dell'Iliade, volgarizzò il De bello gallico di Cesare e il Bellum punicum di Polibio. Scrisse epigrammi e, tra le opere in prosa, le biografie di Filippo Maria Visconti e di Francesco Sforza. Lasciò inoltre un Epistolario, comprendente anche le lettere dei corrispondenti, molto importante come fonte della storia politica e letteraria del tempo.

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