Deruta

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comune in provincia di Perugia (18 km), 218 m s.m., 44,39 km², 9413 ab. (derutesi), patrono: santa Caterina (25 novembre).

Centro su un colle del versante sinistro del Tevere. Di probabile origine romana, dal sec. XI fu soggetto a Perugia, con le cui vicende confuse la propria cronaca. Pesantemente fortificato, agli inizi del Quattrocento subì le devastazioni delle truppe di Braccio da Montone e nel 1534 da quelle dei Baglioni. Spopolato dalla peste, dopo la “guerra del sale” contro Perugia (1540), rimase nella sfera d'influenza della Chiesa, usufruendo di privilegi fiscali che ne migliorarono la condizione. § La città vecchia ha mantenuto i suoi caratteri medievali. Il Palazzo dei Consoli (oggi sede comunale) con torre trecentesca e facciata adorna di trifore romaniche, accoglie all'interno la pinacoteca con opere di Niccolò di Liberatore e del Perugino. Nel Museo della ceramica è conservata la produzione di manufatti dal periodo arcaico a oggi. La chiesa di San Francesco, con imponente campanile, risalente al sec. XIV e ristrutturata nel XVII, conserva preziose tele di scuola senese. Nei dintorni è il santuario della Madonna dei Bagni, le cui pareti sono costellate da innumerevoli ex voto, testimonianza dell'evoluzione stilistica e tecnica dell'arte ceramica locale. § Il centro gode di vasta fama per la lavorazione delle ceramiche artistiche, iniziata nel sec. XII e oggi favorita da una scuola e da una mostra triennale; nel comparto, in costante espansione, sono impegnate numerose aziende artigianali. L'agricoltura produce cereali, foraggi, girasoli, frutta e ortaggi; notevole il turismo.

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