Dhôtel, André

romanziere francese (Attigny 1900-Parigi 1991). Esordì con un libro di poesie (Le petit livre clair, 1927) e un saggio su Rimbaud (L'œuvre logique de Rimbaud, 1933). Insegnante di filosofia in Grecia e in Francia, giunse alla celebrità con Le pays où l'on n'arrive jamais (Prix Fémina 1955), storia della fuga di due ragazzi alla ricerca della felicità. Scrittore bucolico, sensibile alla poesia della quotidianità, rivelatore delle meraviglie della natura, Dhôtel sfrutta un realismo misto a sogno e non privo di riflessioni profonde sul senso dell'esistenza e sull'aldilà, come è evidente nei molti romanzi, da Les rues de l'aurore (1947) a La nouvelle chronique fabuleuse (1984), talvolta a sfondo autobiografico come Histoire d'un fonctionnaire (1984). Nel 1978 è apparso il volume di poesie La vie passagère.

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