Diàloghi in lingua rùstica

raccolta di tre brevi testi drammatici in pavano di Angelo Beolco detto il Ruzzante, rappresentati dall'autore stesso intorno al 1528 e pubblicati nel 1548. Comprende: Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo, noto anche come Il Reduce, dove l'eroe, tornato dalla guerra, cerca di riavere la moglie che si è legata a un bravaccio e ne viene respinto e bastonato; Bilora, storia di un contadino che arriva a Venezia per recuperare la sua donna fuggita con un vecchio ricco e che, non potendo sottrarla a una vita agiata promettendole stenti, cerca di vendicarsi aggredendo il rivale; Dialogo facetissimo et ridiculosissimo o Ménego, di gran lunga il meno interessante dei tre, un mero scherzo nel quale i temi della fame e della miseria sono solo sfiorati. Recuperati dalla critica e dalla filologia soltanto nel sec. XX, hanno avuto notevole fortuna scenica nel secondo dopoguerra, per merito soprattutto dell'attore C. Baseggio e del regista G. De Bosio.

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