Enrìques, Federigo

matematico, filosofo e storico della scienza italiano (Livorno 1871-Roma 1946). Dal 1896 fu professore a Bologna e dal 1922 a Roma, salvo il periodo 1938-44 a causa delle persecuzioni razziali. Nel 1907 fondò e diresse la rivista Scientia. Fu uno dei maggiori esponenti della scuola italiana di geometria algebrica. Contribuì a sviluppare la teoria degli invarianti delle superfici e delle varietà algebriche proponendo la risoluzione di alcuni problemi relativi alla loro classificazione rispetto alle trasformazioni birazionali. Notevoli i suoi studi sui fondamenti della matematica e delle scienze in generale, che si inquadrano nel movimento epistemologico del primo Novecento. Il suo atteggiamento filosofico fu molto vicino al neopositivismo e al positivismo logico, in aperta polemica con le posizioni idealistiche allora dominanti in Italia. Si interessò anche di storia della scienza, curando tra l'altro una traduzione degli Elementi di Euclide. Tra le opere: Lezioni di geometria proiettiva (1904), Problemi della scienza (1906), Per la storia della logica (1922), Questioni riguardanti le matematiche elementari (1924-27); con A. Frajese, Le matematiche nella storia e nella cultura (1938).

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