Féde, Emìlio

giornalista italiano (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, 1931 - Segrate 2025). Dopo aver lavorato per Il Messaggero e Momento Sera ed essere stato per alcuni anni inviato speciale della Gazzetta del Popolo, è entrato in RAI nel 1960. Per otto anni ha svolto il ruolo di inviato speciale in Africa e, dal 1976 al 1981, è stato fra i conduttori del Tg1, che ha diretto nel 1982. Nel 1983 si è cimentato nell'intrattenimento con Test e, nel 1987, si è dimesso dalla RAI per assumere la direzione del notiziario del piccolo network privato Rete A. Assunto in Fininvest nel 1989, dopo aver diretto il telegiornale di Italia 1 (Studio Aperto), ha consolidato la sua popolarità come direttore del Tg4 (su Retequattro), carica che ha ricoperto dal 1992 al 2012. Tra il 2013 e il 2014 è stato direttore editoriale del quotidiano La Discussione. Ha pubblicato Finché c'è Fede (1997), Privé. La vita è un gioco (1998), L'invidiato speciale (1999), La foglia di fico (2000), La cena dei cretini (2002) e Fuori onda (2006), Dietro lo schermo. L'arte della comunicazione televisiva (2008), Se tornassi ad Arcore. Il bilancio di una vita da direttore (2015), Africa. Storie di un inviato speciale (2017). 

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