Fried, Erich

scrittore austriaco (Vienna 1921-Baden-Baden 1988). Nel 1938 emigrò in Gran Bretagna. Traduttore, poeta, è anche autore di radiodrammi, racconti e di romanzi. Tra le opere poetiche: Warngedichte (1964; Poesie di monito), tragici paradossi in forma epigrammatica di ispirazione brechtiana, Zeitfragen (1968; Questioni di tempo), dove i giochi tra parole e concetti tendono a manifestare un angosciato balbettio degli esseri umani, Gegengift (1974; Antidoto), 100 Gedichte ohne Vaterland (1978; Cento poesie senza patria), Lebensschatten (1981; Ombre della vita), Es ist was es ist (1983; È ciò che è), Beunruhigungen (1984; Inquietudini), Am Rand unserer Lebenszeit (1987; Al margine della nostra vita). Sempre del 1987 è l'antologia Vorubungen fur Wunder (Esercizi preliminari per miracoli) cui sono seguiti il volume Gegen das Vergessen.Texte und Radierungen (1987; Per non dimenticare. Testi e acquaforti) in collaborazione con Michael Helm, Unverwundenes. Liebe, Trauer, Widersprüche (1988; Cose mai superate. Amore, lutto, contraddizioni) e Gedanken in und an Deutschland. Essays und Reden (1988; Pensieri in e alla Germania. Saggi e discorsi). Postuma è stata pubblicata Einbruch der Wirklichkeit. Verstreute Gedichte 1927-1988 (1988; Il calare della realtà. Poesie sparse), raccolta di poesie e testi meno noti che documentano ancora una volta la versatilità della vena creativa dello scrittore.

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