Frontóne, Marco Cornèlio

(latino Marcus Cornelíus Fronto). Retore latino (Cirta, Numidia, ca. 100-ca. 170) nato da famiglia italica. Venne a Roma dove fece una rapida fortuna sotto Adriano come avvocato; fu poi nominato da Antonino Pio precettore dei figli adottivi Annio (il futuro Marco Aurelio) e Lucio Vero. Nel 143 ebbe il consolato. Esponente tipico dell'arcaismo, cercò di imporre alla letteratura del tempo le proprie idee di restaurazione dell'antica lingua latina. I suoi modelli erano Ennio, Plauto, Catone e Sallustio, ma a tutto il suo impegno stilistico corrispondeva un'assoluta vacuità di contenuti, sì da risolversi in una pura esercitazione letteraria. Nulla si conosceva di lui fino al 1814, quando Angelo Mai scoprì in un palinsesto della Biblioteca Ambrosiana ampi frammenti della sua corrispondenza con Antonino Pio, Marco Aurelio e Lucio Vero. Oltre all'epistolario, vennero alla luce, anche attraverso un palinsesto vaticano, frammenti di orazioni, trattati (De eloquentia), scherzi retorici (le Laudes fumi et pulveris e le Laudes negligentiae) e opere storiografiche (il De bello Parthico, sulla campagna di Lucio Vero contro i Parti; i Principia historiae, dove Frontone espone le sue idee sulla storiografia).

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