Gárdonyi, Géza

scrittore ungherese (Agárd 1863-Eger 1922). Esordì come autore di scene umoristiche imperniate sul personaggio di Gábor Göre, caricatura del contadino ungherese (1895-99), poi protagonista di una sua commedia realistica, Il vino (1901). Raggiunse la perfezione stilistica e la fama con i romanzi storici Le stelle di Eger (1901), imperniato sulla difesa eroica del forte di Eger ai tempi delle lotte tra Turchi e Ungheresi; L'uomo invisibile (1902), che è nello stesso tempo una biografia romanzata del re degli Unni Attila e un tour de force tecnico, in quanto il protagonista non vi appare mai personalmente; Gli schiavi di Dio (1908), vasto affresco del Medioevo ungherese con al centro le figure di Santa Margherita d'Ungheria e di un frate domenicano. Pervase di sentimenti delicati e di grande efficacia descrittiva sono Il mio villaggio (1898) e il romanzo d'amore di ambiente moderno Quel misterioso terzo (1903).

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