Galìzia (regione dell'Europa centro-orientale)

Indice

Geografia

Regione storica dell'Europacentrorientale, divisa tra la Polonia e l'Ucraina. Si estende a N dei Carpazi tra l'alto corso del fiume Vistola a NW e il medio corso del fiume Dnestr a SE, abbracciando parte del Ripiano Podolico e le alte valli dei fiumi Vistola, San, Bug, Dnestr e Prut. Le città più importanti sono Cracovia, Tarnów, Rzeszów e Przemyśl in Polonia; Leopoli, Ternopol e Ivano-Frankovsk in Ucraina. In polacco, Galicja; in russo, Galicija; in tedesco, Galizien.

Storia

La Galìzia deriva il suo nome dalla cittadina di Galič (in polacco Halicz) che poco dopo il 1100 divenne sede di un principato di notevole importanza politico-militare, situato com'era al punto d'incontro fra territori russi, polacchi e ungheresi. Nel sec. XIII i principi di Volinia, con un'abile politica internazionale, riuscirono a difendersi dai vicini, ma nel sec. XIV non furono più in grado di contenere la pressione lituana e polacca e nel 1349 il re polacco Casimiro il Grande si impossessò del principato. Solo in occasione della prima spartizione della Polonia (1773) si parla nuovamente di Galìzia: un vasto territorio di questo nome, disteso dai confini della Bucovina a quelli della Slesia, fu infatti attribuito all'Austria. Dal 1846 anche Cracovia e il suo territorio, passati definitivamente sotto la giurisdizione austriaca, furono parte integrante della regione galiziana. L'ostilità tra elementi polacco e ruteno, manifestatasi fin dai primi tempi, fu un elemento costante della storia della regione, soprattutto da quando l'Austria, dopo il 1848, sostenne le posizioni dei Ruteni. Dopo il 1859 l'Austria, ammaestrata dalle dure esperienze italiane, cercò, però, la collaborazione dei Polacchi di Galìzia, accordando alla regione una specie d'autonomia, concedendo l'uso della lingua polacca nell'amministrazione, incoraggiando la cultura e gli studi e, aiutata dal ministro degli Interni A. Gołuchowski, riuscì a garantirsi da parte dei Polacchi un atteggiamento di lealismo. Teatro di aspri combattimenti tra gli eserciti russo e austro-tedesco durante la prima guerra mondiale (dal 1914 al 1917), dopo il conflitto la regione entrò nel risorto Stato polacco. La contesa polacco-rutena rinacque quando, nel 1919, i Ruteni della Galìzia orientale tentarono di riunirsi alla Repubblica Ucraina di Petljura, mentre i Polacchi difesero il legame con la Polonia. Dopo lunghi contrasti con le potenze vincitrici, il governo di Varsavia riuscì (1923) a farsi riconoscere il possesso della Galìzia orientale. Dal 1923 al 1939 la Polonia conservò questa regione senza contrasti sul piano internazionale, ma fu costretta a lottare quotidianamente contro l'ostilità rutena. Durante la seconda guerra mondiale la Galìzia orientale fu occupata prima da truppe sovietiche (in base all'accordo tedesco-sovietico del settembre 1939), poi da forze tedesche. Alla fine del conflitto, per gli accordi di Jalta, fu annessa all'URSS come parte della Repubblica di Ucraina. Nel 1991 entrò a far parte dello Repubblica indipendente di Ucraina, nata in seguito al dissolvimento dell'Unione Sovietica. La Galìzia occidentale rimase, invece, alla Polonia.

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