Galatèo

trattato sul saper vivere, composto da monsignor Giovanni Della Casa tra il 1550 e il 1555 e pubblicato nel 1558. L'opera fu eseguita per esortazione del vescovo di Sessa, Galeazzo Florimonte, già celebrato dall'autore nei suoi versi latini con il nome di Galatheus e ricordato nel titolo. Della Casa finge di travestirsi da vecchio illetterato per ammaestrare un giovane nelle buone maniere: espediente, questo, che gli consente di adoperare una lingua popolareggiante e resa vivace dalla presenza di espressioni del parlare familiare. In realtà, nell'opera si rispecchia l'ideale di bellezza, di eleganza e di misura che fu proprio del Rinascimento. La struttura dell'opera è resa varia e gradevole dalla presenza di aneddoti e novelle.

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