Galsworthy, John

romanziere e drammaturgo inglese (Kingston Hill, Surrey, 1867-Londra 1933). Di famiglia agiata, studiò legge e si dedicò ai viaggi. Dopo una lunga gestazione alimentata dallo studio di narratori russi, tra cui Turgenev e Tolstoj, cominciò a pubblicare nel 1897, sotto lo pseudonimo di John Sinjohn, novelle e romanzi di scarso rilievo. Nel 1906 The Man of Property (Il possidente) attirò su di lui l'attenzione del pubblico; vi compaiono per la prima volta i Forsyte, una famiglia dell'alta borghesia la cui storia, dal periodo vittoriano fino al declino nei tempi moderni, sarà materia di cinque altri libri, riuniti nel 1922 sotto il titolo unico The Forsyte Saga (La saga dei Forsyte). Il giudizio dell'autore è critico verso la classe sociale da lui descritta, eppure l'opera è stata talvolta fraintesa e considerata rappresentativa di una visione aristocratica della vita. Inequivocabile è, nei lavori teatrali, anche se con sfumature paternalistiche, la partecipazione dello scrittore a scottanti problemi di ordine sociale: la parzialità della giustizia in The Silver Box (1906; La scatola d'argento), gli squilibri della società industriale in Strife (1909; Lotta), le miserabili condizioni delle prigioni in Justice (1910). Lo scrittore, che ottenne il Premio Nobel nel 1932, fu rivalutato dopo la morte; la sua prosa, aliena da facili artifizi, è comunque un esempio di stile serio e rigoroso.

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