Germànico, Giùlio Césare

(latino Iulíus Caesar Germanícus). Generale romano (Roma 15 a. C.-Antiochia 19 d. C.), nipote di Tiberio, che lo adottò nel 4 a. C., e sposo di Agrippina Maggiore. Condusse spedizioni vittoriose in Germania nel 14-16 d. C., sconfiggendovi Arminio e sedando anche una ribellione delle legioni del Reno. Inviato successivamente da Tiberio in Oriente, nell'Armenia, vi venne in urto con Calpurnio Pisone, proconsole di Siria, che fu poi accusato della sua morte. Esperto generale, amato dai soldati, di spirito liberale (e ciò avrebbe ingelosito Tiberio), Germanico fu anche uomo di cultura profonda: tradusse i Fenomeni di Arato, scrisse i Prognostica. Fu padre dell'imperatore Caligola. § L'iconografia di Germanico è piuttosto incerta. Il suo profilo compare su monete di Cesarea di Cappadocia del 18-19 d. C.; meno attendibili i ritratti su monete più tarde. Numerose, ma non sicure, le attribuzioni di ritratti; quello più certo è costituito dalla statua di Gabi, oggi al Louvre.

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