Giàn Galeazzo

Visconti, duca di Milano (1351-Melegnano 1402). Figlio di Galeazzo II Visconti e di Bianca di Savoia, ebbe in dote dalla moglie Isabella, figlia del re di Francia Giovanni II, la contea di Vertus e conservò sempre il titolo di “Conte di Virtù”. Alla morte del padre (1378) ampliò i domini in Piemonte annettendo Asti, poi tolse i rimanenti domini viscontei a Bernabò, suo zio, che era subentrato al fratello Galeazzo II, e suocero, in quanto padre di Caterina, sua seconda moglie (1380). Tolto di mezzo con un'insidia Bernabò, Gian Galeazzo ottenne facilmente il riconoscimento popolare della sua signoria su Milano e delle città che ne dipendevano, quindi si lanciò in un'impetuosa politica di espansione: tolse ad Antonio della Scala Verona e Vicenza, e strappò a Francesco Novello Padova, Feltre e Belluno con l'appoggio veneziano (1388). Per contenere l'espansione viscontea, Firenze promosse una lega, a cui aderirono Francesco Novello (che recuperò Padova) e J. d'Armagnac, che fu sconfitto per opera di Jacopo dal Verme. Paralizzata così l'azione della lega, Gian Galeazzo ottenne dall'imperatore Venceslao il titolo di duca di Milano e conte di Pavia (1395-96), che legittimava la sua signoria elevandola a principato. Subito dopo s'impegnò a fondo contro Firenze, promotrice di una nuova lega, che comprendeva, oltre a Francesco Novello, gli Estensi, i Gonzaga e Bologna, Pisa e Roma. Dopo un esordio sfavorevole (1397), il duca si riprese, assicurandosi la dedizione di Pisa, Lucca, Siena, Perugia, Assisi, Spoleto, che lo riconobbero, volenti o nolenti, loro signore. In aiuto dei collegati intervenne anche l'imperatore Roberto del Palatinato, ma fu sconfitto nel Bresciano da Facino Cane (1401). Nel 1402 Gian Galeazzo ottenne Bologna da Giovanni Bentivoglio, e di là si preparava ad attaccare Firenze, quando morì d'improvviso, lasciando i domini ai tre figli Giovanni Maria, Filippo Maria e Gabriele sotto la reggenza della vedova Caterina. Oltre che alle grandi conquiste, il nome di Gian Galeazzo è legato a un'accorta organizzazione centralizzata del ducato e a un intelligente mecenatismo: sotto di lui si iniziò la costruzione del duomo di Milano e della Certosa di Pavia, dove fu sepolto.

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