Gill, Claes Daniel

poeta norvegese (Odda, Hardanger 1919-Oslo 1973). Dopo le più varie esperienze lavorative (fu marinaio, nel dopoguerra anche attore e direttore teatrale) solo con molte difficoltà riuscì a pubblicare le uniche due raccolte poetiche cui si deve la sua fama: Frammenti di una vita magica (1932) e Parola nel ferro (1942). Non esente da influenze del simbolismo francese e di altre correnti liriche europee, contribuì a quell'internazionalizzazione della lirica norvegese che aprì la strada al modernismo. Intorno al tema centrale del linguaggio e della creazione artistica, egli elaborò una lirica sperimentale sul piano lessicale, sintattico e metrico, con innovazioni anche tipografiche, tesa a spezzare la consueta coerenza logica per creare metafore e libere associazioni percepibili a livello presensoriale. La sua lezione esoterica fu ripresa negli anni Sessanta. Edizioni complete delle sue poesie sono state pubblicate nel 1967 e nel 1974.

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