Giussano

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comune in provincia di Monza e Brianza, 260 m s.m., 10,29 km², 21.775 ab. (giussanesi), patrono: santi Filippo e Giacomo (primo lunedì di ottobre).

Centro situato sulla sponda destra del fiume Lambro, ai piedi dei primi rilievi della Brianza; è compreso nel Parco Valle Lambro, che si snoda per circa 25 km in direzione NS lungo la valle solcata dal fiume. Sin dall'alto Medioevo emerse la famiglia dei da Giussano, da cui discende quell'Alberto che organizzò la “Compagnia della morte” la cui fama è legata alla battaglia di Legnano (1176). In seguito fu feudo dei Balbiani, dei Crivelli (dal 1688) e dei Mazenta (1770). La presenza nel territorio di abbondanti corsi d'acqua favorì nell'Ottocento una fiorente industria della seta, ora decaduta.§ La felice posizione fra l'alta pianura lombarda e la fascia collinare a S di Como e di Lecco ha reso per secoli nota la cittadina come località residenziale. Nell'abitato sorgono infatti numerose dimore patrizie quali villa Mazenta (progettata nel Cinquecento da Pellegrino Tibaldi), villa Cattani (rifatta alla fine del Settecento) e villa Bossi (1850). La singolare costruzione trecentesca, rimaneggiata, nota col nome di “Casone” viene ritenuta la casa natale di Alberto da Giussano. Abbelliscono la sala consiliare del Palazzo Municipale quattro vetrate opera di Aligi Sassu, tra cui una dedicata ad Alberto da Giussano. Il monumento Alla libertà di Harry Rosenthal, in onore dei caduti durante la Resistenza, abbellisce il giardino pubblico.§ Centro fra i più attivi della Brianza, basa la sua economia sull'industria, presente nei comparti tessile, meccanico, chimico, calzaturiero, del mobile, dell'abbigliamento, della lavorazione della gomma e delle materie plastiche. L'agricoltura produce foraggi per l'allevamento bovino.

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