Grómo

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comune in provincia di Bergamo (41 km), 676 m s.m., 20,05 km², 1225 ab. (gromesi), patrono: san Giacomo (25 luglio).

Centro situato nell'alta val Seriana. Sorto in epoca romana, fu nel sec. IX fortificato a difesa dell'alta valle. Divenne famoso per le fucine dell'acciaio, che nel sec. XV raggiunsero grande rilevanza anche presso i mercati esteri. Sede di podesteria sotto la Repubblica di Venezia (qui insediata dal 1428), fu celebre per le fabbriche di armi, che furono distrutte da un uragano nel 1666, insieme a gran parte dell'abitato. § Fulcro del centro storico, ricco di architetture di pregio, è piazza Dante, su cui prospettano il Palazzo Comunale, con portico e loggiati (1456), la chiesa di San Gregorio, con il portale del sec. XVIII, e il castello Gelmini (un tempo Ginami), originario dei sec. XII-XIV. Fuori dal centro sorge la parrocchiale, dedicata ai Santi Giacomo e Vincenzo, eretta prima del sec. XIV e poi rimaneggiata nei sec. XVI-XVIII; conserva dipinti dei sec. XV-XVI e XVIII e una bella cancellata in ferro battuto del sec. XVI. § L'agricoltura produce cereali e foraggi ed è largamente praticato l'allevamento bovino (con produzione lattiero-casearia). Le attività industriali di maggior rilievo operano nei settori tessile (filati), della lavorazione del ferro e dei materiali per l'edilizia. È fiorente il turismo estivo e invernale (stazione sciistica di Spiazzi).

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