Guido d'Arézzo

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teorico musicale (Arezzo forse 997-? 1050). Dopo essere stato monaco nell'abbazia di Pomposa e avervi studiato musica, verso il 1023 si stabilì ad Arezzo, insegnando canto nella cattedrale. Ebbe ai suoi tempi larghissima fama e fu stimato da papa Giovanni XIX. È considerato l'inventore del sistema di notazione moderno (che colloca le note su righi e spazi), sebbene tale pratica fosse già in uso in epoche precedenti. Gli si deve inoltre l'invenzione di un sistema mnemonico (“mano guidoniana”) per intonare correttamente la scala, basato sulle prime sillabe dei versi dell'inno a San Giovanni: Ut queant laxis, Resonare fibris, Mira gestorum Famuli tuorum Solve polluti Labii reatum, Sancte Iohannes. Tale tecnica, che sta alla base della solmisazione, fu esposta nell'Epistola ad Michaelem de ignoto cantu e nel Prologus in Antiphonarium. Fra i molti trattati teorici a lui attribuiti, sono risultati finora autentici soltanto Regulae rhytmicae e Micrologus disciplinae artis musicae, quest'ultimo diffusissimo fino al sec. XV.

Bibliografia

H. Oesch, Guido von Arezzo, Berna, 1954; G. Giacometti, La mano guidoniana, Roma, 1983.

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