ILVA

società siderurgica del gruppo IRI, fondata nel 1988, allorché ha rilevato gli impianti e l'attività precedentemente svolta da Finsider. Nel corso degli anni Novanta, la crisi mondiale ed europea, in particolare del settore siderurgico, ha indotto l'ILVA a compiere un processo di privatizzazione dei suoi impianti: nel 1992 ha ceduto le Acciaierie e Ferriere di Piombino al gruppo Lucchini e nel 1994 ha costituito due nuove società, ILVA Laminati Piani (Taranto e Novi Ligure) e Acciai Speciali Terni (Terni e Torino). A conclusione di tale processo di privatizzazione nel 1995 l'ILVA ha, quindi, venduto ILVA Laminati Piani al gruppo Riva e Acciai Speciali Terni (AST) alla KAI Italia, società italo-tedesca, la cui azionista di maggioranza, con la fuoriuscita di Falck e Riva, è la Krupp. Nel 2012 gli impianti dello stabilimento di Taranto venivano messi sotto sequestro per problemi ambientali. A Ottobre 2012 il Ministro dell'Ambiente ha redatto un documento tecnico per l'Autorizzazione integrata ambientale, contenente un piano di adeguamento degli impianti basato principalmente sull'attuazione di sistemi di monitoraggio in corrispondenza dei principali punti di emissione, sul controllo delle emissioni e sulla riduzione della produzione dell'acciaio da 15 a 8 tonnellate l'anno.  Nel novembre dello stesso anno il Consiglio dei Ministri ha approvato, attraverso un decreto legge, un piano per il risanamento ambientale e per garantire la continuità produttiva degli stabilimenti di Taranto, che teneva conto delle indicazioni fornite dai vertici aziendali, dalle amministrazioni locali e dalle parti sociali. Il piano prevedeva che la società conservasse la gestione e la responsabilità della conduzione degli impianti, proseguendo le attività produttive e commerciali per tutto il periodo di durata dell'AIA. Nel maggio 2013 il Consiglio d'Amministrazione della Società è stato costretto a dimettersi a causa della mancata attuazione delle opere di risanamento ambientale previste. Nel giugno dello stesso anno il Consiglio dei ministri ha disposto il commissariamento temporaneo dell'azienda per un periodo di 36 mesi al fine di consentire il risanamento ambientale e soprattutto garantire la produzione salvaguardando in tal modo migliaia di posti di lavoro. L'incarico di commissario straordinato è stato affidato all'amministratore delegato uscente E. Bondi, sostituito nel 2014 da P. Gnudi, ex presidente del consiglio d'amministrazione dell'Enel. Nel 2015 a Gnudi si sono aggiunti, nel ruolo di commissari E. Laghi e C. Carrubba. Nel 2016 il governo italiano ha avviato una gara internazionale per la vendita dell'ILVA, vinta dal colosso franco lussemburghese Arcelor Mittal. Dal 2018 l'ex ILVA ha assunto il nome di Arcelor Mittal Italy e ha cambiato la propria insegna. Nel novembre 2019 Arcelor Mittal ha comunicato l'intenzione di recedere dal contratto di cessione, procedendo alla restituzione ad Ilva, in amministrazione straordinaria, entro 30 giorni, e di voler chiudere lo stabilimento di Taranto. La decisione di Arcelor Mittal Italy è stata impugnata in sede giudiziaria dei commissari straordinari dell'Ilva e dal governo italiano. 

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