Ipponatte di Èfeso

(greco Hippṓnax-aktos). Poeta giambico greco (sec. VI a. C.). Bandito dalla nativa Efeso per la sua opposizione ai tiranni della città, si trasferì a Clazomene. Condusse sempre vita grama, a giudicare dai suoi versi, in cui lamenta la sua povertà e presenta vicende o ambienti volgari con lo spregiudicato realismo di una satira amara e scurrile. Secondo una leggenda, avrebbe costretto al suicidio con i suoi attacchi due scultori che avevano messo in caricatura il suo fisico infelice. Si hanno di lui pochissimi e brevi frammenti, arricchiti solo in questi ultimi anni dai ritrovamenti di papiri egiziani. Scrisse nel dialetto ionico dell'Asia Minore e usò come metro caratteristico il trimetro giambico con uno spondeo in luogo dell'ultimo giambo, il cosiddetto ipponatteo o coliambo o scazonte.

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