Geografia fisica

provincia (421.981 km²; 1.956.300 ab. secondo una stima del 1995; capoluogo Jayapura) dell'Indonesia corrispondente al settore occidentale della Nuova Guinea, affacciata all'Oceano Pacifico a N, al Mar di Halmahera e al Mar di Ceram a W, al Mar degli Arafura a S e limitato a E dallo Stato di Papua Nuova Guinea. Morfologicamente l'Irian Jaya è costituito da due zone: a N una bassa catena costiera (monti Van Rees) è separata, tramite la valle del fiume Mamberamo, dalla più elevata catena interna dei monti Maoke, culminante a 5020 m nel Puncak Jaya, massima elevazione dell'isola; a S si estende una bassa pianura acquitrinosa, ricoperta dalla foresta tropicale e scarsamente abitata. Fanno parte dell'Irian Jaya anche le isole di Waigeo, Batanta, Salawati, Kofiau, Misool, Ayu, Asia, Mapia, Biak, Yapen, ecc.

Geografia umana ed economica

Gli abitanti, in grande maggioranza Papua, sono dediti all'agricoltura (patate dolci, manioca, palme da cocco, canna da zucchero, banane, taro, yam, sagù, cacao, caffè, spezie), all'allevamento, alla pesca e allo sfruttamento forestale (legname, caucciù); dal sottosuolo si estraggono petrolio (giacimenti di Wasian e Mogoi, collegati da oleodotto al porto di Steenkool; e di Klamono e Klamumuk, collegati a Sorong), rame, nichel e cobalto. Centri importanti, oltre al capoluogo, sono Soron, Merauke, Fakfak e Manokwari. Era noto anche come Irian Barat. Negli ultimi due decenni del sec. XX, Irian Jaya si è sempre più confermata quale meta della migrazione proveniente dalla superaffollata isola di Giava, dove il 65% degli Indonesiani vive su una superficie pari al 15% dell'intera Indonesia. Ma al di là delle motivazioni di carattere demografico, i trasferimenti di popolazione verso Irian Jaya rispondono a un più complesso progetto, mirato a rafforzare il controllo politico ed economico del governo centrale su questa provincia e a fiaccare la pur debole resistenza degli autoctoni che rappresentano i due terzi della popolazione. La parte restante della popolazione è costituita da emigranti indonesiani, ma anche da Statunitensi, Australiani, e Coreani, impiegati, per la maggior parte, nella importantissima miniera aurifera (il più grande giacimento d'oro del mondo), dove si estraggono anche rame e argento. Questa miniera crea il 47% del PIL dell'intera provincia e, grazie alla imposizione fiscale, costituisce una importantissima fonte di reddito per l'Indonesia (275 milioni di dollari nel 1995), anche se i fondi consacrati alla gestione della provincia irianana sono molto modesti (30 milioni di dollari). Le ricchezze dell'Irian Jaya sono anche costituite dai suoi importanti giacimenti di idrocarburi e dal suo patrimonio forestale, il cui sfruttamento, negli ultimi tempi, è divenuto sempre più intensivo, causando gravi danni agli autoctoni e all'ambiente. Secondo un rapporto del WWF, già nel 1992 i livelli di inquinamento erano preoccupanti: le 120 000 t di scorie minerarie riversate quotidianamente nel fiume Ajkwe hanno inevitabilmente causato il collasso del suo ecosistema, privando le popolazioni della zona della consueta fonte di approvigionamento. Se a questo si aggiungono i danni provocati dalla deforestazione (più della metà del territorio è stata affidata in concessione alle industrie del legno), appare evidente il quadro del pericolo ambientale che minaccia queste terre. § Amministrata dai Paesi Bassi durante il periodo coloniale, fu l'unica regione a rimanere sotto tale amministrazione dopo la seconda guerra mondiale; venne incorporata dall'Indonesia (a sua volta indipendente dai Paesi Bassi dal 1945) il 1º maggio 1963, divenendone una provincia, tramite referendum, nel 1969.

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