Jégé

pseudonimo del narratore slovacco Ladislav Nádaši (Dolný Kubín 1866-1940). Educato nel clima del naturalismo zoliano, medico di professione, fu uno dei più attivi prosatori slovacchi del periodo compreso tra le due guerre mondiali. Scrisse narrazioni d'argomento storico, secondo la tecnica naturalistica (i romanzi Adam Šangala, 1923, il suo capolavoro, e Svätopluk, 1928; le novelle Dai tempi remoti, 1927, e Italia, 1931), ma descrisse anche, con vivacità e ironia, la società slovacca contemporanea (nei romanzi La strada della vita, 1930; Alina Orsághová, 1934; Con lo spirito del tempo, 1937; e nei racconti Tra di loro, 1933, e Il mulino di Kozin, 1931).

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