Generalità

Stato federato (191.791 km²; 48.150.200 ab. nel 1994; capitale Bangalore) dell'India, nel settore sudoccidentale della penisola del Deccan; affacciato a W al Mar Arabico, confina con gli Stati di Maharashtra a N, Andhra Pradesh a E, Tamil Nadu a SE, Kerala a SW e Goa a NW. Lo Stato è amministrativamente diviso in 20 distretti; la lingua più diffusa è il kannada, seguito dal telugu, dall'urdu, dal marāṭhī e dal tamil, mentre la religione maggiormente professata è l'induismo. Al di là di una ristretta fascia costiera pianeggiante o dolcemente ondulata (Canara), che costituisce il settore più settentrionale della Costa del Malabar, il territorio si innalza a includere una zona di colline in corrispondenza del settore centrale della catena dei Ghati Occidentali, quindi più nell'interno un vasto altopiano pressoché tabulare. I fiumi principali sono il Krishna, il Penner e il Cauvery, tributari del golfo del Bengala; numerosi i laghi, anche artificiali.

Economia

L'economia del Karnataka è basata essenzialmente sull'agricoltura (riso, frumento, canna da zucchero, cotone, semi oleosi, tabacco, noci di cocco, caffè, frutta, cardamomo, spezie), poi sull'allevamento (bovini, bufali, ovini, caprini), sulla pesca e sullo sfruttamento forestale (sandalo, teak, bambù) e del sottosuolo (oro a Kolar Gold Fields, manganese presso Shimoga, e minerali di ferro nelle Baba Budan Hills); le industrie sono sviluppate nei settori siderurgico (Bhadravati), meccanico (Bangalore), tessile, elettrotecnico, alimentare, chimico e del cemento. Città principali, oltre alla capitale, sono Mysore, Hubli, Belgaum, Kolar Gold Fields e Mangalore. Fino al 1973 lo Stato si chiamò Mysore.

Cenni storici: civiltà di Karnataka

Sede di una civiltà neolitica (I millennio a. C.), dal 400 al 1000 d. C. vi regnò la dinastia Ganga. Il Mysore subì poi le dominazioni Cola, Cālukya e Yadava, e si rese indipendente sotto i Hoysala (sec. XII-XIV). Dopo la conquista musulmana e la restaurazione indù, vi si installò l'avventuriero musulmano Haidar ʽAlī(1761-69), che costituì un serio ostacolo all'espansione inglese nel sud: la Compagnia, infatti, riuscì ad avere ragione di lui e di suo figlio Tīpū Sulṭān (1782-99) solo dopo tre guerre (1767-69, 1780-85, 1790-92) e la conquista della capitale nel 1799. Nel 1881, alla fine della diretta amministrazione britannica, nel Karnataka tornò l'antica dinastia indù, rimasta nominalmente al potere anche dopo l'indipendenza dell'India.

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