Khshathra

uno degli Ameša Spenta del mazdeismo. È la personificazione del “potere” significato dal suo nome: sul piano liturgico, un potere che si acquista mediante il rito sacrificale; sul piano politico, del potere esercitato dal re. Nelle iscrizioni antico-persiane il termine Khshathra indica l'“impero”, ossia il territorio su cui il sovrano esercita il proprio potere. Nell'interpretazione greca (Plutarco) Khshathra appare come un “dio del buon governo”. Per mezzo di Khshathra l'uomo può raggiungere le facoltà extranormali necessarie a combattere la potenza del male. L'elemento maligno, o demone, messo in contrapposizione con Khshathra è Saurva. Presso i Parsi è attestata una relazione di Khshathra con i metalli, o con la loro fusione.

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