Krasiński, Zygmunt

poeta e drammaturgo polacco (Parigi 1812-1859). Viaggiò molto in Europa, spesso per ragioni di salute, e fu anche in Italia. L'espressione più alta della copiosa ma discontinua produzione di Krasiński sono i drammi, che occupano un posto di primo piano nella storia del teatro romantico polacco: La non-divina commedia (1835), che, intrecciando elementi autobiografici a interessi storiografici e filosofici, rappresenta lo sfacelo dell'antica aristocrazia attaccata dalla furia rivoluzionaria, e Iridione (1836), in cui è incarnato il mito dell'uomo che attraverso una prova di sofferenza ha la possibilità di recuperare la libertà, cui però pone un limite la Provvidenza. Passando dal suo “tradizionalismo progressista” alla teoria conservatrice dello sviluppo sociale, Krasiński scrisse I tre pensieri di Enrico Ligenza (1840) e, sotto il nome di K. Gaszynski, il poema messianico Prealba (1843), in cui svolge la tesi che Dio prescelse la nazione polacca per affidarle il ruolo di “Cristo delle nazioni”. Con lo pseudonimo di Spirydion Prawdzicki pubblicò invece i suoi Salmi dell'avvenire (1845), che per la loro condanna della rivoluzione suscitarono l'aspra replica di Juliusz Słowacki. I valori profetici dell'opera di Krasiński, autore anche di alcuni mediocri romanzi storici (tra cui Agay Chan, 1831), di prose poetiche in francese e di un abbondante epistolario, un tempo annoverato, insieme a Mickiewicz e a Słowacki, alla grande triade dei vati del romanticismo polacco, col tempo furono notevolmente ridimensionati.

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