Lèvi, Arrigo

giornalista e saggista italiano (Modena 1926 - Roma 2020). Di famiglia ebraica, si trasferisce da adolescente in Argentina durante il periodo fascista per evitare le leggi razziali. Rientrato in Italia, si laurea in filosofia, dedicandosi poi al giornalismo. Corrispondente estero per diverse testate, redattore della BBC, editorialista di Newsweek, del Times e del Corriere della Sera, è stato redattore del Telegiornale dal 1966 al 1969 e ha diretto il quotidiano La Stampa dal 1973 al 1978 (quando lancia l'inserto culturale "Tuttolibri"). Celebri le sue corrispondenze da Mosca, i reportage dal Cile di Allende prima dei golpe militari e dall’America del dopo Kennedy. Feconda anche la sua presenza televisiva: è stato conduttore del telegiornale della prima rete RAI nella metà degli anni Sessanta e in seguito ha collaborato con Canale 5 come responsabile del rotocalco "Tivù Tivù" (1987-1988). Per le sue doti di equilibrio, fu scelto come consigliere per i problemi internazionali da due presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Numerose le sue apparizioni televisive come opinionista o come curatore di programmi di attualità e informazione. La sua copiosa attività comprende: Il potere in Russia (1965), La televisione all’italiana (1969), Un’idea dell’Italia (1979), La Dc nell’Italia che cambia (1984), Tra Est e Ovest. Cronache di un trentennio-1969/89 (1990), La vecchiaia può attendere. Ovvero l’arte di restare giovani (1998), Russia del ‘900 (1999), che esamina gli eventi chiave che in settanta anni circa hanno trasformato la Russia in Unione Sovietica e l'URSS in Russia,Cinque discorsi tra due secoli (2004), America Latina. Memoria e ritorni (2004), Un paese non basta (2009), Da ivorno al Quirinale. Storia di un italiano (2010), Gente, luoghi, vita (2013). 

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