Latina (provincia)

Indice

provincia del Lazio, 2250 km², 537.213 ab. (stima 2007), 233 ab./km², capoluogo: Latina. Comuni: 33. Sigla: LT.

Generalità

Istituita con la denominazione di Littoria nel 1934, unendo i comuni di Ponza e Ventotene, staccati dalla provincia di Napoli, con altri comuni romani, mutò nel 1945 il nome originario in quello attuale per evidenti ragioni politiche. È la più piccola provincia tra quelle della regione, si affaccia al mar Tirreno a SW e a S, e confina con le province di Roma, Frosinone e Caserta. Appartengono al territorio provinciale le isole Ponziane.

Territorio

Dal punto di vista morfologico il territorio provinciale non è affatto unitario, in quanto risulta formato da parti nettamente distinte. Lungo le coste si succedono l'Agro Pontino, vasta area perfettamente pianeggiante bonificata negli anni Trenta del Novecento, e le assai meno estese piane di Fondi e Minturno. All'interno si elevano i gruppi calcarei antiappenninici dei monti Lepini, Ausoni e Aurunci; questi ultimi raggiungono i 1533 m nel monte Petrella, la maggiore elevazione della provincia, e spingono a S una dorsale montuosa a formare l'alta e rocciosa penisoletta di Gaeta. Propaggine calcarea isolata dell'Antiappennino laziale è pure il monte Circeo, collegato alla terraferma nell'era quaternaria dalle alluvioni portate al mare dai fiumi dell'Antiappennino. I principali corsi d'acqua oltre ai fiumi Astura e Garigliano, sono quelli che attraversano l'Agro Pontino, opportunamente inalveati e rettificati: il Sisto, l'Amaseno e l'Uffente. I maggiori bacini lacustri sono gli stagni costieri al margine dell'Agro Pontino, e cioè i laghi di Fogliano, dei Monaci, di Caprolace e di Sabaudia, e, inoltre, quelli della piana di Fondi, cioè i laghi di Fondi, Lungo e San Puoto. Appartiene alla provincia di Latina il Parco Nazionale del Circeo, oltre al Parco Regionale dei Monti Aurunci e a quello Gianola e Monte di Scauri, che tutela il promontorio costiero più meridionale del Lazio. Il clima è marittimo nella fascia costiera e di tipo semicontinentale nei rilievi dell'interno; le precipitazioni, più copiose nelle regioni elevate, presentano un massimo in autunno e d'inverno, e un marcato minimo nei mesi estivi. In complesso la zona si è completamente lasciata alle spalle la secolare tradizione di spopolamento che la riguardava soprattutto a causa dell'antica insalubrità della sua fascia costiera, e si caratterizza come unica realtà demografica in crescita della regione. Infatti, sola tra le province laziali, presenta positivi i principali indicatori demografici relativi al saldo del movimento naturale della popolazione e al saldo migratorio. Oltre a Latina, dove vive quasi un quinto della popolazione, i principali centri della provincia, in gran parte fondati o valorizzati con un preciso intento di organizzazione territoriale negli anni a partire dal 1930, sono Terracina, Sabaudia, Gaeta e Formia, che creano una delle più importanti realtà insediative del Tirreno centrale, seguiti da Aprilia, Fondi e Cisterna di Latina. Numerose le strade statali e provinciali che attraversano la provincia in direzione NW-SE, tra cui la via Appia (SS 7), importante via di transito verso la Campania, e la via Pontina (SS 148), che partendo da Roma corrono parallele fino a Terracina. La SS 156, inoltrandosi nella regione, unisce il capoluogo con Frosinone. Il porto di Gaeta, oltre a gestire un certo traffico commerciale, soprattutto petrolifero, è un importante scalo passeggeri, collegato alle isole Ponziane, come anche Formia e Terracina, da un servizio di traghetti e aliscafi.

Economia

L'economia della provincia si presenta ben articolata ed equilibrata nelle sue componenti. Fra le culture agricole predominano gli ortaggi, la frutta, i cereali, la vite, l'olivo e gli agrumi; sviluppati sono pure le attività florovivaistiche, l'allevamento bovino e, in minor misura, quello di bufali. Nei centri che si affacciano lungo la costa tirrenica, ma soprattutto a Gaeta, è praticata la pesca. L'attività industriale, che ha visto un incremento negli ultimi decenni del sec. XX, è fiorente nei settori alimentare, elettrotecnico, chimico-farmaceutico, cartario, tessile, dell'abbigliamento, delle materie plastiche, della gomma, del vetro e dei materiali da costruzione. Queste aziende sono ubicate principalmente nel triangolo Aprilia-Latina-Cisterna di Latina, posto lungo la direttrice della via Pontina, che, anche se non raggiunge le dinamiche e le dimensioni di un vero e proprio distretto industriale, costituisce di certo il nucleo produttivo vitale della provincia. Il turismo, in particolare balneare, riveste un ruolo chiave nell'economia locale, grazie al flusso richiamato dai centri di Formia, Gaeta, Sabaudia, Terracina e Minturno, dotati di strutture ricettive di vario tipo e frequentati da un pubblico prevalentemente regionale. I centri delle isole Ponziane, invece, sono meta rinomata di un turismo nazionale e internazionale.

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