Lawrence, David Herbert

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scrittore inglese (Eastwood, Nottinghamshire, 1885-Vence, Nizza, 1930). Figlio di un minatore e di una maestra, studiò a Nottingham e insegnò in una scuola elementare di Londra prima di pubblicare il suo primo romanzo, The White Peacock (1911; Il pavone bianco). Fuggì nel 1912 in Italia con la moglie d'un professore, Frieda Weekley, che sposò nel 1914, ritornando in Inghilterra allo scoppio della I guerra mondiale. Del 1913 sono il romanzo Sons and Lovers (Figli e amanti) e i Love Poems (Poesie d'amore), cui seguirono il romanzo The Rainbow (1915; L'arcobaleno), le impressioni di viaggio Twilight in Italy (1916; Crepuscolo in Italia) e i versi di Look! We Have Come Through! (1917; Ecco! Siamo giunti a buon fine). Con il ritorno in Italia dopo il conflitto e i viaggi in Australia e in America, si aprì il periodo “messianico”, di cui i romanzi Women in Love (1921; Donne in amore), al quale è ispirato l'omonimo film di K. Russell del 1969, Aaron's Rod (1922; La verga d'Aronne), e soprattutto The Plumed Serpent (1926; Il serpente piumato), rappresentano il frutto. Lady Chatterley's Lover (1928; L'amante di Lady Chatterley) fu l'ultimo romanzo che pubblicò prima di soccombere alla tubercolosi. Insieme con J. Joyce, Lawrence è uno degli autori più emblematici della prima metà del Novecento; dalla sua opera traspare una ribellione viscerale contro la civiltà borghese e intellettuale attraverso il ritorno a un primitivismo preculturale di cui si avvertono i sintomi già nei primi romanzi, più convenzionalmente autobiografici. A simbolo di questo indifferenziato primitivismo andò assumendo una sempre maggiore importanza la sfera sessuale, in rapporto a cui Lawrence rivelò, tra i primi, le tracce delle nuove teorie psicanalitiche. Né mancano qua e là segni di una pericolosa involuzione verso i culti del sangue e l'esaltazione del superuomo che tanta parte ebbero negli avvenimenti europei successivi alla sua scomparsa. Molto meno nota della narrativa vera e propria è l'altra parte dell'opera di Lawrence, pur validissima, formata dai versi (una dozzina di brevi raccolte poetiche), dai 4 lavori teatrali, dai saggi critici e psicanalitici, dalle traduzioni, dal ricco epistolario. Certo l'insieme di quest'opera percorsa da un concentrato ardore sensuale, è segnata da un'inquietudine inespressa che si traduce in uno stile aspro, alieno da ogni raffinatezza formale, in una struttura narrativa spesso prolissa e disordinata, in un'incapacità di dar soluzione ai problemi e alle angosce che ha suscitato. Ha però il merito notevole di aver affrontato con vigore e sincerità tali problemi, contribuendo a scuotere un pubblico assuefatto alle convenzioni della società “per bene”.

Bibliografia

W. Tiverton, David Herbert Lawrence and Human Existence, Londra, 1951; F. R. Leavis, David Herbert Lawrence Novelist, Londra, 1955; E. Vivas, David Herbert Lawrence: The Failure and the Thriumph of Art, Londra, 1961; N. Mailer, The Prisoner of Sex, New York, 1971; S. Albertazzi, Introduzione a Lawrence, Bari, 1988.

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