Leggiuno

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comune in provincia di Varese (21 km), 240 m s.m., 13,19 km², 2863 ab. (leggiunesi), patrono: santo Stefano (26 dicembre).

Centro posto allo sbocco della Valcuvia, presso la riva orientale del Lago Maggiore. Abitato in età romana e menzionato già prima del Mille, nel basso Medioevo fece parte del comitato del Seprio; passò poi nel feudo di Pallanza, dal quale fu staccato nel 1491 per essere infeudato ai Cremona e poi (1642) ai Besozzo.§ La chiesa dei Santi Primo e Feliciano è del sec. IX, ma è stata alquanto rimaneggiata. Al periodo della primitiva costruzione risale il campanile, con strette bifore nella cella campanaria. Nella frazione di Reno è il santuario di Santa Caterina del Sasso, in posizione suggestiva e un tempo isolata su una rupe a picco sul lago; edificio complesso, si sviluppò a partire da un piccolo convento domenicano, cui furono aggiunte più cappelle, poi unite in un unico edificio (quella di San Nicola conserva l'affresco trecentesco del Cristo Pantocratore); la sala capitolare custodisce un frammento della Crocifissione con armigeri del sec. XIV, mentre il cosiddetto “conventino” ospita nel portico gotico pezzi staccati del secentesco affresco della Danza macabra; dopo che san Carlo Borromeo ebbe incoraggiato (1574) il culto del leggendario fondatore, l'eremita Alberto Besozzi, la fabbrica fu ancora ampliata fino al sec. XVII. Decaduta e quasi abbandonata nel primo Novecento, è stata poi acquistata e restaurata dalla Provincia di Varese.§ L'industria opera nei settori meccanico e tessile; altre risorse provengono anche dall'agricoltura e dal turismo (religioso e di villeggiatura estiva).§ Vi è nato il calciatore Gigi Riva (1944).

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