Linder, Max

nome d'arte dell'attore e regista cinematografico francese Gabriel-Maximilien Levielle (Saint-Loubès, Gironde, 1883-Parigi 1925). Sullo schermo dal 1905 dopo un apprendistato teatrale e di varietà, fu il primo grande comico del cinema: il primo a sceneggiare e dirigere i propri film, ad abbandonare la comicità meccanica per la creazione di un personaggio, immettendo il suo tipo di elegantone belle époque in un ritmo lineare e imprevedibile di trovate che influenzarono non solo Chaplin (che lo riconobbe maestro) ma, da lontano, addirittura R. Clair. Già pervenuto a fama internazionale nei primi anni del 1900 (Max professeur de tango, Max et la quinquina, Max toréador, ecc.), lavorò a Hollywood nel 1917 e vi tornò all'inizio del decennio successivo a girarvi i suoi film più belli: Sette anni di guai (1921) e The Three Must-Get-There (1923; tit. fr. L'étroit mousquetaire, tit. it. Vent'anni prima), spassosissima parodia dei Tre moschettieri con invenzioni di un surrealismo assoluto. Credendosi tuttavia superato dalla scuola americana, dopo un film in Francia e uno (Domatore per amore, 1925) a Vienna, si suicidò con la moglie a Parigi. Una selezione di sequenze di suoi film è stata raccolta nel 1963 dalla figlia Maud nell'antologia En compagnie de Max Linder.

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