Luzi, Màrio

poeta e saggista italiano (Castello, Firenze, 1914-2005). Con Avvento notturno (1940) scrisse il testo fondamentale dell'ermetismo fiorentino. Dopo l'esperienza traumatica della guerra (Un brindisi, 1946) e dopo aver subito l'influsso di Montale (Quaderno gotico, 1947; Primizie del deserto, 1952), Luzi ha raggiunto la sua pienezza poetica con la raccolta Onore del vero (1957), dove una sofferta religiosità anima la limpida purezza del canto. La sillogeIl giusto della vita (1960) raccoglie tutte le poesie scritte da Luzi fino al 1960. Una nuova crisi si manifesta nelle raccolte successive, Nel magma (1963) e Dal fondo delle campagne (1965): crisi tecnica, perché nel parlato dall'andamento prosaicizzante si consuma il distacco dall'alta letterarietà degli esordi, e crisi morale, perché dal caotico "magma" dell'esistenza non sembra più possibile un riscatto metafisico. La successiva opera Su fondamenti invisibili (1971) scaturisce dalla convinzione che la storia è inserita nel vortice ardente di un mondo in continua trasformazione. Del 1978 è la raccolta di versi Al fuoco della controversia, cui hanno fatto seguito Il silenzio, la voce (1984), Frasi e incisi di un canto salutare (1990), De Quibus (1991), Opus florentinum (2002) e Poesie ritrovate (2003). Tra i saggi di Luzi si ricordano: L'inferno e il limbo (1949), Studio su Mallarmé (1959), Tutto in questione (1965), Vicissitudine e forma (1974) e Discorso naturale (1980). Al monologo Io, Paola, la commediante (1992), dedicato all'attrice Paola Borboni, ha fatto seguito il libro-intervista Luzi. Leggere e scrivere (1993) nel quale l'autore, rispondendo alle domande di Mario Specchio, ripercorre le tappe della propria vicenda intellettuale, dal periodo della formazione alle prove più recenti. L'anno successivo ha pubblicato il poemetto Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, in cui immagina che il pittore senese ritorni alla città natale dopo il soggiorno ad Avignone, che nella realtà si concluse con la sua morte. Nello stesso anno, per celebrare gli ottant'anni del poeta, è uscito, a cura di Giorgio Tabanelli e dell'Accademia di Belle Arti di Urbino, il volume Per Mario Luzi, che raccoglie le testimonianze di venti scrittori italiani e stranieri. Del 1995 sono i saggi critici La naturalezza del poeta (a cura di G. Oniriconi) e le recensioni cinematografiche Sperdute nel buio. Dopo il saggio La porta del cielo. Conversazioni sul cristianesimo (1997), ha pubblicato Vero e verso. Scritti sui poeti e sulla letteratura (2002), riflessione sui grandi autori, da Orazio fino ai giganti della narrativa del Novecento. Luzi è anche autore delle opere teatrali Il libro di Ipazia (1971), Rosales (1982), Ceneri e ardori (1997), Fiore nostro fiorisci ancora (1999) e Il fiore del dolore (2003). Nel 2004 è stato nominato senatore a vita.