Maior, Petru

storico e filologo romeno (Tírgu Mures 1761-Buda 1821). È il più autorevole rappresentante dell'illuminismo nell'ambito dell'attività storico-filologica della scuola transilvana. Professore per quattro anni a Blaj, uscì dall'ordine basiliano e intraprese un'attività missionaria contro l'analfabetismo delle masse rurali, collaborando anche all'elevazione del clero con scritti etico-sociali e traduzioni di testi patristici. Nelle sue opere storiche (Storia dell'origine dei Romeni in Dacia, 1812, e Storia della Chiesa romena al di qua e al di là del Danubio, 1813) sostenne, contro le tesi degli storici non solo magiari, lo sterminio totale dell'elemento dacico e, attraverso la permanenza, la continuità dell'elemento romano; in quelle filologiche (Dissertazione sull'origine della lingua romena, 1812) propose la riforma ortografica (ritorno ai caratteri latini e adozione del principio etimologico) e sostenne l'origine del romeno dal latino volgare, precorrendo Diez. Portò a compimento il Lessico di Buda (1825), iniziato da Micu.

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