Mancuso, Vito

Teologo italiano (Carate Brianza, 1962). Dopo il liceo classico statale a Desio (Milano), inizia lo studio della teologia nel Seminario arcivescovile di Milano dove al termine del quinquennio consegue il baccellierato, primo grado accademico in Teologia, e viene ordinato sacerdote dal cardinale Carlo Maria Martini all’età di 23 anni. A distanza di un anno chiede di essere dispensato dalla vita sacerdotale e di dedicarsi solo allo studio della teologia. Dei tre gradi accademici del corso teologico, consegue il baccellierato presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, la licenza presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale San Tommaso d’Aquino di Napoli, il dottorato a Roma presso la Pontificia Università lateranense. Ottenuta la dispensa papale dal celibato, si sposa e diviene padre di due figli. Dal 2004 al 2011 è docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano; dal 2013 al 2014 è docente di Storia delle dottrine Teologiche presso l'Università degli Studi di Padova; dal 2009 al 2017 collabora con il quotidiano La Repubblica; è docente presso il master di Meditazione e neuroscienze
dell'Università di Udine. Nel suo pensiero Mancuso non accetta quattro dogmi della dottrina cattolica: l’origine dell’anima come creata direttamente da Dio al momento del concepimento umano senza nessun concorso dei genitori; il peccato originale come stato di inimicizia con Dio nel quale nasce ogni bambino a causa del peccato di Adamo; la resurrezione dei corpi di carne nel giorno del giudizio universale e la loro sussistenza eterna; la dannazione eterna dell’Inferno come insuperabile stato in cui si troveranno per sempre, irrimediabilmente separate da Dio, prima le anime, poi anche i corpi, dei malvagi. Anche altri asserti dottrinali vengono messi in crisi dal suo pensiero, in particolare il legame morte-peccato (che viene negato riconducendo la morte non al peccato ma alla natura stessa dell’essere creato) e la salvezza come redenzione mediante la morte e resurrezione di Cristo. Dal punto di vista etico, il teologo si è mostrato favorevole alla contraccezione, alla fecondazione assistita, al principio di autodeterminazione per il fine vita, alla donazione per la ricerca delle cellule staminali embrionali derivate da fecondazione assistita. Le posizioni di Mancuso hanno ricevuto numerose critiche da teologi cattolici, dalla rivista gesuita La civiltà cattolica, dall’Osservatore Romano e da Famiglia Cristiana. Tra le sue pubblicazioni: L’anima e il suo destino (2007); Obbedienza e libertà (2012); Conversazioni con Carlo Maria Martini (con E. Scalfari, 2012); nel 2013 Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia (con P. Flores D'Arcais) e Il principio passione. La forza che ci spinge ad amare; nel 2014 Sinai (con N. Meroi), La vita segreta di Gesù e Io amo. Piccola filosofia dell'amore; nel 2015 Questa vita e Dio e il suo destino; Il coraggio di essere liberi (2016); Il bisogno di pensare (2017); La via della bellezza (2018); La forza di essere migliori (2019); nel 2020, Il coraggio e la paura e I quattro maestri, in cui presenta le figure di Socrate, l’educatore, Buddha, il me­dico, Confucio, il politico, Gesù, il profe­ta, in un itinerario spirituale alla ricerca del "maestro interiore".

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