Marquina, Eduardo

poeta e drammaturgo spagnolo (Barcellona 1879-New York 1946). Iniziò la sua attività di autore di drammi storico-poetici in versi con Las hijas del Cid (1908; Le figlie del Cid), dove fornisce una nuova versione del noto episodio epico bandendo i dati leggendari. La preoccupazione di reinterpretare storicamente fatti travisati da varie e successive invenzioni narrative appare evidente anche in Doña María la Brava (1909), in En Flandes se ha puesto el sol (1909; Nelle Fiandre è tramontato il sole), in Teresa de Jesús (1933), dove sfrutta tecniche del teatro spagnolo del “secolo d'oro”. Migliori sono i drammi di argomento leggendario quali El pobrecito carpintero (1924; Il povero falegname), Don Luis Mejía (1924; in collaborazione con Alfonso Hernández Catá), derivazione del Don Juan Tenorio, El monje blanco (1930; Il monaco bianco) e, soprattutto, il dramma di ambiente rurale La ermita, la fuente y el río (1927; Il santuario, la fontana e il fiume), pervaso da un profondo senso panteistico della natura. La produzione teatrale di Marquina, nonostante l'assenza di un capolavoro qualificante, si fa ricordare in virtù della versificazione, dello stile e dei ricorsi a espedienti scenici e linguistici di sicuro effetto. Qualità che, viceversa, rendono monotono il complesso della sua opera poetica (Odas, 1900; Églogas, 1901; Las vendimias, 1901; Elegías, 1905; Vendimión, 1909; Canciones del momento, 1910; Juglarías, 1914; Tierras de España, 1915), di tono prevalentemente classicheggiante e patriottico.

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