Megsat

microsatelliti italiani prodotti e gestiti dall'omonima divisione spaziale del gruppo Meggiorin di Brescia. Megsat 0 è stato lanciato il 29 aprile 1999 con un razzo vettore Cosmos-3M delle forze missilistiche strategiche russe e immesso in un'orbita di 580 km inclinata di 48 gradi. È un dimostratore tecnologico, di forma quasi cubica con una base di 44 x 40 cm e un'altezza di 50; la massa è di 34 kg. L'alimentazione è assicurata da pannelli solari fotovoltaici e batterie ricaricabili per una potenza di continua di 25 watt. La stabilizzazione avviene sui tre assi, con quello verticale puntato verso il centro della Terra. Numerosi sistemi innovativi introdotti dai progettisti del microsatellite consentono di garantire alti livelli di velocità e qualità nell'acquisizione e nel trattamento dei dati rilevati da reti di servizio tecniche, commerciali e di monitoraggio ambientale e da apparati scientifici e tecnologici in funzione a terra o a bordo di veicoli. Attraverso il sistema Megsat sarà possibile il monitoraggio ambientale con terminali autonomi alimentati ad energia solare; telelettura e telegestione di contatori (gas, acqua, energia elettrica, calore, ecc.) dotati di un'apposita trasmittente evitando la lettura a domicilio. A bordo del Megsat 0 anche una piccola telecamera che invia immagini della Terra. La Megsat gestisce in proprio il microsatellite con una stazione di controllo realizzata a Brescia. Megsat 1, primo satellite operativo, è stato lanciato il 26 settembre 2000 con un vettore russo, il Dnepr, da Bajkonur. Il Dnepr deriva dall'ex missile balistico intercontinentale SS 18 K, riconvertito ad usi civili in seguito agli accordi sullo smantellamento delle armi nucleari. Megsat 1 è stato immesso in un'orbita circolare di circa 645 km, con un'inclinazione di 64,6 gradi. Il satellite ha una massa di 55 kg, la forma di un parallelepipedo (405 x 435 x 650 mm) e una vita operativa prevista di quattro anni e mezzo. Analogamente al Megsat 0, anche questo satellite funziona con il principio cosiddetto store and forward, registrando i dati acquisiti durante l'intera orbita e ritrasmettendoli a ogni passaggio sulla stazione di controllo a Terra. Il satellite svolge quattro missioni: didattica, scientifica, tecnologica e commerciale. Nel quadro di un accordo con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e il Ministero della Pubblica Istruzione, Megsat 1 ospita un modulo, sviluppato nell'ambito del progetto educational dell'ASI, che consente il collegamento in diretta su stazioni riceventi autonome, installate in 50 scuole medie superiori scelte in tutta Italia, che sono state dotate di stazioni riceventi fornite da Megsat con relative antenne paraboliche a inseguimento. La missione didattica prevede l'effettuazione di esperimenti: gestione e controllo in orbita di un satellite con dati telemetrici, calcolo delle orbite e tutte le attività scientifiche correlate a una missione spaziale. Il programma, che rientra nelle strategie sulla formazione dell'ASI con il coinvolgimento dei docenti, ha lo scopo di avvicinare allo spazio gli studenti rendendoli protagonisti nell'uso e nella gestione di un satellite. La parte scientifica della missione è invece dedicata a un esperimento, sviluppato dal Laboratorio CARSO (Center for Advanced Research in Space Optics) in collaborazione con l'Università di Trieste, l'Università e l'INFN di Perugia e l'Istituto di Ottica applicata di Firenze, per il monitoraggio e la mappatura delle emissioni UV. Lo strumento traccerà una mappa delle emissioni ultraviolette ad alta energia generate dalle aurore boreali e chiarirà le correlazioni che esse hanno con l'attività solare. Il secondo esperimento a bordo riguarda lo studio dell'interazione dell'attività solare con il campo magnetico terrestre, promosso dal Laboratorio CARSO di Trieste, per verificare la possibilità di prevedere in tempo utile i fenomeni che causano problemi alle apparecchiature elettriche, elettroniche e di telecomunicazioni, a terra e nello spazio. A bordo vengono inoltre eseguiti un esperimento tecnologico per la qualificazione di materiali e soluzioni ingegneristiche da impiegare per le future generazioni di microsatelliti e servizi commerciali quali la telelettura dei contatori domestici di gas e acqua già sperimentata con il precedente Megsat 0.

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