Messina (Città Metropolitana)

Indice

Città Metropolitana della Sicilia, 3247 km², 603.980 ab. (stima 2021), 184,93 ab./km², capoluogo: Messina. Comuni: 108. Sigla: ME.

Generalità

Occupa l'intera cuspide nordorientale della regione e si estende per lungo tratto, verso W, sulla costa settentrionale dell'isola. Bagnata a N dal mar Tirreno e a E dal mar Ionio, confina con le province di Palermo, Enna e Catania, ed è separata da quella di Reggio di Calabria dallo stretto di Messina. Appartiene al territorio provinciale l'intero arcipelago delle isole Eolie o Lipari, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Tra le province siciliane è quella che annovera il maggior numero di comuni, che si susseguono lungo le coste ionica e tirrenica quasi senza soluzione di continuità.

Territorio

Una lunga catena, che costituisce la prosecuzione naturale dell'Appennino Calabro e si allunga in direzione ENE-WSW, interessa quasi interamente il territorio provinciale, dividendosi in due unità orografiche, i monti Peloritani a E e i Nebrodi a W, separate dai passi di Portella Mandrazzi (1125 m) e di Portella Pertusa (974 m). I Peloritani, costituiti da formazioni di gneiss e di filladi risalenti in buona parte all'era paleozoica, si presentano aspri e impervi, con versanti franosi; i Nebrodi, invece, formati da marne, argille e arenarie dell'era cenozoica, sono caratterizzati da profili assai più morbidi e sono in gran parte ricoperti di boschi. I corsi d'acqua, anche per il loro modesto sviluppo (essendo l'allineamento dei rilievi parallelo alle coste), hanno un regime spiccatamente torrentizio, tranne il fiume Alcantara, che, alimentato da sorgenti perenni, segna parte del confine amministrativo con la provincia di Catania. La costa, che ha uno sviluppo complessivo di ca. 250 km, è generalmente alta e priva di porti oppure orlata da una stretta cimosa costiera pianeggiante d'origine alluvionale. Sul versante tirrenico si aprono i due ampi golfi di Milazzo e di Patti, separati dal sottile promontorio di Milazzo. La principale emergenza ambientale del Messinese è costituita dall'alto rischio sismico; numerosi i terremoti che, nel corso della storia, hanno causato la distruzione di interi abitati, come quello del 1908 quando il capoluogo fu completamente raso al suolo. Difficoltosa è la gestione del traffico nella zona di Messina, soprattutto nella vicinanza delle aree di imbarco ai traghetti che consentono di attraversare lo stretto. Rientrano nel territorio provinciale il Parco Regionale dei Nebrodi, caratterizzato da una fitta copertura vegetativa, il Parco Fluviale dell'Alcantara, con le famose gole scavate nella lava, e varie riserve naturali che proteggono alcune zone delle isole Eolie. Il clima è di tipo marittimo lungo le coste e sui primi rilievi, con moderate escursioni termiche e precipitazioni prevalentemente autunnali e invernali; nelle aree più elevate dell'interno si accentuano le escursioni termiche giornaliere e stagionali, e le precipitazioni sono assai più copiose, ma comunque sempre irregolari. Il processo demografico è contrassegnato da un trend decrescente, dovuto sia al saldo negativo del movimento naturale sia al persistere dell'emigrazione sia, soprattutto a Messina, alla tendenza al decentramento di parte della popolazione verso i comuni del Catanese, che, estendendosi sempre di più lungo la costa, hanno finito per raggiungere le propaggini dell'area metropolitana messinese. Se quindi verso S il capoluogo tende a saldarsi con l'area metropolitana di Catania, verso N, grazie alla facilità dell'attraversamento dello stretto, intrattiene un rapporto sinergico con Reggio di Calabria, costituendo con la città calabrese una sorta di conurbazione. I centri principali, dopo il capoluogo, dove si concentra più di un terzo degli abitanti della provincia, sono Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Patti, Sant'Agata di Militello, Capo d'Orlando e Lipari. La provincia, rappresentando la porta d'accesso alla Sicilia per chi proviene dal continente, è dotata di un'efficiente rete viaria, i cui capisaldi sono costituiti dalle autostrade A20 Messina-Palermo e A18 Messina-Catania, che corrono rispettivamente lungo il litorale tirrenico e lungo quello ionico. Parallelamente alle due coste si snodano anche la SS 113 Settentrionale Sicula e la SS 114 Orientale Sicula , che si uniscono a Messina, e le due linee ferroviarie che seguono la stessa direttrice. I principali porti per il traffico passeggeri sono quelli di Messina e di Milazzo; dal capoluogo sono possibili collegamenti con Villa San Giovanni, Reggio di Calabria e le isole Eolie; da Milazzo, invece, si possono raggiungere Napoli e le isole Eolie.

Economia

L'economia provinciale è ancora largamente basata sull'agricoltura, che produce notevoli quantità di agrumi, olive, uva da vino, nocciole, ortaggi e frutta; sviluppati sono anche l'allevamento di ovini, bovini e caprini, la pesca e le attività di sfruttamento dei boschi. Per quanto attiene al settore secondario, l'unico nucleo di rilievo, oltre a quello del capoluogo, sorge a Milazzo. Questo, entrato in fase operativa agli inizi degli anni Settanta del sec. XX, aveva puntato inizialmente sulla presenza di una raffineria, quale elemento induttore di un processo di diffusione industriale. Ma dopo un periodo di espansione, il complesso industriale, che opera principalmente nei settori chimico, petrolchimico (strettamente legato al porto di Milazzo), meccanico e della lavorazione del legno, è andato incontro a un profondo processo di ristrutturazione, reso necessario dalla crisi dell'iniziale organizzazione produttiva. In particolare, si è fatto ricorso a un rilancio dell'economia agricola locale e a una contestuale creazione di nuclei agroindustriali. Per il resto della provincia, l'attività manifatturiera è rappresentata da numerose aziende che operano, perlopiù a livello artigianale, nei settori alimentare, meccanico e dei materiali da costruzione. Il terziario è concentrato nel capoluogo, che svolge funzioni amministrative, commerciali e logistiche, oltre che culturali, grazie alla sua università. Assai più importanti nel quadro dell'economia provinciale sono le attività connesse al turismo balneare (isole Eolie, Taormina, Giardini-Naxos, Letojanni, Milazzo, Marina di Patti, Tindari, Gioiosa Marea, Capo d'Orlando ecc.), di transito e di soggiorno, che dispone di buone strutture ricettive e ricreative, attirando un notevole flusso turistico nazionale e internazionale. Discreto sui Nebrodi è lo sviluppo del turismo invernale.

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