Ming-liang, Tsai

regista cinematografico taiwanesedi origina malese (Kuching, Malesia, 1957). Cresciuto a Taipei, dove si è laureato in drammaturgia, dopo aver lavorato come sceneggiatore televisivo, ha debuttato nel cinema con Ch’ing shaonien na cha (1992). È stato però Vive l’amour (1994), storia di solitudine e disperazione giovanile nella Taipei contemporanea, a renderlo famoso in Occidente, grazie al Leone d'oro conquistato alla Mostra di Venezia nel 1994. Autore di opere ostiche ed estreme, caratterizzate da lunghi piani-sequenza, ambientazioni spoglie e dialoghi ridotti al minimo, Ming-liang ha confermato il suo indubbio talento con Il fiume (1997), ancora un'amara storia di incomunicabilità intergenerazionale dal finale pessimistico e desolante. Un raggio di speranza, con impreviste e colorate parentesi di stampo musicale, è invece presente in The hole - Il buco (1998), che racconta, in un futuro prossimo sconvolto da un'inarrestabile pestilenza, il rapporto fra un uomo e una donna, che riescono lentamente a comunicare grazie a un buco fra i loro appartamenti. Nel 2001 ha diretto Che ora è laggiù?; nel 2004 Il gusto dell'anguria e nel 2006 I Don't Want to Sleep Alone. Nel 2009 ha presentato al Festival di Cannes, mentre nel 2013 ha vinto il premio speciale della giuria alla Mostra del Cinema di venezia con il film Stray Dogs.

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