Mirano

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comune in provincia di Venezia (21 km), 9 m s.m., 45,66 km², 26.206 ab. (miranesi), patrono: san Matteo (21 settembre).

Centro della pianura compresa tra i fiumi Brenta e Dese. Citato in un diploma di Ottone I (972), fu compreso nel territorio del comune di Padova (1272), che nel sec. XIV lo cedette agli Scaligeri. Passò poi ai Da Carrara e in seguito a Venezia (1405), che vi stabilì la sede del vicariato. § Il castello fu abbattuto nel 1538. La parrocchiale di San Michele (1502 e rimaneggiata nel 1684-91), con campanile isolato settecentesco, custodisce una pala di G. B. Tiepolo (1753) e il soffitto dipinto da Giovanni De Min. La frazione di Zianigo ha una parrocchiale (sec. XV) sull'antico forte dei Carraresi, con una torre trecentesca trasformata in campanile. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo in località Scaltenigo, rifacimento dei sec. XV e XVIII di una chiesa benedettina di età romanica, conserva un affresco del 1481, l'affresco del soffitto, forse opera tarda di Giandomenico Tiepolo, e un'icona del Duecento. Numerose ville vi furono fatte erigere dai patrizi veneti tra la fine del sec. XVIII e la prima metà del XIX: tra esse, le ville Belvedere-Erizzo e Morosini, con parchi romantici ottocenteschi, Pomai-Muneratti, Soranzo e Perazzolo-Perocco in località Campocroce e l'antica dimora dei Tiepolo a Zianigo. § L'agricoltura produce cereali, barbabietole da zucchero, uva da vino, ortaggi, frutta e foraggi; è praticato l'allevamento bovino. L'industria, particolarmente vivace, è attiva nei settori alimentare, tessile, conciario, cartario, meccanico, elettrotecnico, vetrario, ottico, del legno, dell'abbigliamento, delle arti grafiche, delle materie plastiche e della lavorazione dei metalli. Sviluppato è anche il comparto commerciale.

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