Možuchin, Ivan Ilič

attore cinematografico russo, dal 1920 attivo come Ivan Mosjoukine in Francia (Penza 1889-Neuilly-sur-Seine 1939). Proveniente da una brillante carriera teatrale (Kean, L'Aiglon, Il misantropo, ecc.), fu in patria, specie nel triennio 1915-17 e quasi sempre in coppia con la moglie Natalija Lisenko, il maggior divo del cinema prerivoluzionario, diretto da E. Bauer (La vita nella morte, 1914) e J. Protazanov (Nikolaj Stavrogin, 1915; La dama di picche, 1916; Il procuratore e Satana trionfante, 1917; Padre Sergioemph>, 1917-18). Emigrato con la troupe del produttore Ermolev (poi Ermolieff), ebbe in Francia un secondo momento di splendore dapprima intellettuale e stravagante (Il braciere ardente, 1923, su propria sceneggiatura e regia; Kean, 1924; Il fu Mattia Pascal, 1925), poi di successo spettacolare basato sul suo fascino esotico di “russo bianco” (Michele Strogoff, 1926; due Casanova, 1927 e 1933, il secondo in Germania).

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