Mourou, Gérard

fisico francese (Albertville 1944). Laureato in Fisica all’Università di Grenoble, nel 1973 consegue il dottorato di ricerca all'Università Pierre-et-Marie-Curie di Parigi. Lavora quindi all'Università della California a San Diego, poi al Laboratoire d'Optique Appliquée (LOA) a Parigi. Nel 1977 è ricercatore per l’energia laser all'Università di Rochester e poi docente di Ottica presso la stessa università. Nel 1985 mette a punto, insieme a Donna Strickland, l'amplificazione degli impulsi laser (CPA, Chirped Pulse Amplification), una tecnologia in grado di produrre impulsi ottici ultracorti ad alta intensità. Nel 1988 è professore di Ingegneria elettrica e Informatica all'Università del Michigan, dove fonda e dirige anche un laboratorio di scienze ultraveloci. Nel 1994 scopre, insieme al suo team, il fenomeno della filamentazione laser a femtosecondi. Nel 2005 torna in Francia per assumere la direzione del LOA (fino al 2009). Nel 2013 ha lanciato il progetto ICAN, che mira a migliorare i laser ultracorti mediante la combinazione di un gran numero di fibre ottiche. E’ professore all'École Polytechnique (Palaiseau, Francia). La CPA, studiata da Mourou e Strickland, è oggi alla base di una tecnologia laser che permette di sezionare o forare materiali (inclusi i tessuti viventi, come nel caso della chirurgia dell'occhio) con estrema precisione. Per questa innovazione ha ottenuto il Premio Nobel per la Fisica del 2018, condiviso con Donna Strickland e Arthur Ashkin, per le «invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser» e in particolare « per la generazione di impulsi ottici ultracorti e ad alta intensità».

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