Mushakōji, Saneatsu

scrittore giapponese (Tōkyō 1885-1976). Fu uno dei fondatori della rivista letteraria Shirakaba (La betulla bianca), sulle cui pagine, dal 1910 al 1923, portò avanti una poetica di carattere utopico-umanitaristico, in rottura col naturalismo. I suoi romanzi (Neppure io so, 1914; Amicizia, 1919; Vive l'umanità, 1922; Desiderio, 1926) sono il vagheggiamento acceso e confuso di una società in piena armonia con la natura, esempi di un prolisso empito ideologico che sfugge al controllo critico. Solo L'innocente (1912) e Amore e morte (1939) si staccano dall'enfasi generale per una sorta di delicata poesia che vi trascorre. Tra gli ultimi romanzi ricordiamo Maestro verità (1950). Le tendenze umanitaristiche di Mushakōji, convinto ammiratore di Tolstoj, si tradussero anche in iniziative generose e utopistiche, come il progetto di un “villaggio nuovo“ (atarashiki mura), che avrebbe dovuto ospitare una comuità ideale vagheggiata dallo scrittore.

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