Napata

capitale dell'antico regno di Kūsh (Nubia) dal 750 al 590 a. C. Situata a valle della quarta cataratta del Nilo, Napata e la Nubia ebbero fin da epoche remote contatti di carattere commerciale e culturale con l'Egitto faraonico. Thutmose III (1504-1450 a. C.) conquistò e colonizzò la Nubia, come testimoniano i resti di numerosi templi e una stele dello stesso Thutmose III trovati a Napata sotto la collina di Barkal, sacra al dio Ammone. In seguito all'invasione libica dell'Egitto nel sec. X a. C., Napata divenne il rifugio di non pochi sacerdoti di Tebe, i quali “egizianizzarono” i principi locali. Questi verso la metà del sec. VIII a. C. si impadronirono dell'Egitto e fondarono la XXV dinastia. Il re Taharqa (690-664 a. C.) arricchì Napata di splendidi monumenti di stile egizio, ma il suo regno fu turbato dall'invasione assira. Sotto i suoi successori Napata fu assalita e saccheggiata da mercenari greci provenienti dall'Egitto. La capitale fu allora trasferita a Meroë, ma Napata rimase ancora per qualche secolo il centro religioso del regno.

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