Naval'nyj, Aleksej

Attivista, politico, blogger russo di origine ucraina (Butyn, 1976 - Charp, 2024). Nato in una famiglia di tradizioni militari, si laurea in legge nel 1998. Nel 2000 si iscrive al partito Jabloko di cui diventa uno dei leader tra il 2004 e il 2007. Nel 2005 fonda il gruppo Democrazia Alternativa (DA!) finanziato dall’agenzia statunitense National Endowment for Democracy; nel 2007 fonda il movimento Narod ("popolo") che assume posizioni nazionaliste e xenofobe (in riferimento ai movimenti jihadisti del Caucaso e alla guerra in Ossezia). A seguito di queste attività nazionalistiche, Naval'nyj viene espulso da Jabloko. Nel 2011 si fa promotore del progetto RosPil per la denuncia di frodi negli appalti statali e di casi di peculato, dando vita in seguito alla Fondazione per la lotta alla corruzione, che negli anni seguenti svolge indagini su politici, oligarchi e funzionari russi, tra cui il capo del governo Dmitrij Medvedev e il presidente della federazione russa Vladimir Putin. Diventato una figura di riferimento dell’opposizione a Putin, subisce varie condanne per fatti legati al suo attivismo politico o di altro genere; questi processi sono stati valutati da diversi Paesi occidentali e da Amnesty International come ritorsione per la sua attività politica. Nel 2020 la Fondazione per la lotta alla corruzione è chiusa dal governo di Mosca, dopo che già nel 2019 era stata dichiarata “agente straniero”. Nel 2018 fonda il partito Russia nel futuro; è presidente di Coalizione Democratica (che unisce Russia del Futuro, RPR-Parnas e Scelta Civica), in precedenza presieduta da Boris Nemcov, assassinato nel 2015. Nell’agosto 2020, mentre è in volo su un aereo di linea da Tomsk a Mosca, Naval'nyj mostra sintomi di malessere; portato all’ospedale di Omsk, entra in coma e viene trasportato a Berlino per le cure. Il 2 settembre il governo tedesco conferma l’ipotesi di avvelenamento tramite l’agente nervino Novichok. Uscito dal coma, Naval'nyj afferma di esser stato avvelenato da agenti del Servizio di Sicurezza Federale su mandato di Putin. Nel gennaio 2021 rientra di sua volontà in Russia e viene arrestato in relazione a una denuncia presentata anni prima dall'azienda di cosmetici Yves Rocher; processato per direttissima, viene condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere. L’arresto e la condanna scatenano un’ondata di manifestazioni di protesta in tutta la Russia promosse dalla moglie Julija Naval’naja. La sua morte è avvenuta in carcere in circostanze poco chiare.

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