Nicòmaco di Gèrasa

neopitagorico (sec. I d. C.). Accanto a Moderato di Cadice è un tramite importante per il neoplatonismo. Giamblico ne commentò l'Introductio arithmetica già tradotta in latino da Apuleio. Scrisse anche una Theologia arithmetica. Ricondusse l'aritmetica alle fonti pitagoriche e platoniche, riaffermando il carattere ontologico dei numeri come forme e archetipi delle cose, e identificando Dio con l'Uno: l'aritmetica sarebbe una conoscenza iniziatica di carattere religioso, momento fondamentale per l'unione con Dio.

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